Quarta cessione del credito per Superbonus 110% e bonus edilizi

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Con la pubblicazione del Decreto Legge n.17/2022, noto anche come Decreto Bollette, sulla Gazzetta Ufficiale del 28 aprile 2022, viene introdotta una nuova modifica in tema bonus edilizi: la quarta cessione del credito per Superbonus 110% diventa realtà.

L’ultima novità, nasce come un compromesso capace di funzionare sia come misura per combattere le frodi fiscali sia come strumento per aiutare professionisti e aziende in difficoltà. Prima di analizzare in dettaglio come funziona la quarta cessione del credito per bonus edilizi e quali sono i requisiti richiesti, facciamo un piccolo passo indietro per ricordare in cosa consiste questo particolare meccanismo.

Data pubblicazione: 26-05-2022
Autore: Riccardo Vinci
Quarta cessione del credito per Superbonus 110% e bonus edilizi

Cos’è la cessione del credito?

Introdotta insieme allo sconto in fattura come modalità con cui usufruire del Superbonus 110%, la cessione del credito consente di trasferire la detrazione fiscale a un terzo soggetto.

Entrambi i meccanismi hanno da subito riscosso un certo successo perché hanno consentito a tante persone di avviare i cantieri effettuando lavori in casa a costo zero o quasi, pagando solo la parte residua non coperta dal bonus. Anche per chi effettua i lavori la cessione del credito risulta decisamente conveniente perché è un investimento sicuro, che può essere nuovamente ceduto a un altro soggetto, come una banca o un altro istituto finanziario.

Decreto Sostegni-Ter: misure restrittive antifrodi

Mentre inizialmente non era presente nessun vincolo né limite sul numero di cessioni, il Decreto Legge n. 4/2022, noto come Decreto Sostegni-Ter, ha vietato le cessioni dei crediti plurime (o a catena) allo scopo di evitare reati e guadagni illeciti. Del resto, qualcosa andava fatto per arginare e porre una stretta alle frodi ai danni dello Stato, in coerenza con le precedenti disposizioni su asseverazioni della congruità dei prezzi contenute nel Decreto Antifrodi 157/2021.

La misura si è rivelata, però, eccessivamente severa e probabilmente tardiva, mettendo in gravi difficoltà professionisti e imprese, che rischiavano il fallimento.

Da qui una serie di proteste, nonché vere e proprie class action create per spingere Governo e Parlamento a prendere al più presto provvedimenti per evitare il loro fallimento e soprattutto le gravi conseguenze sociali che sarebbero scaturite.

Un primo effetto della protesta sono gli articoli 1 e 2 del DL 13/2022, pubblicati in Gazzetta Ufficiale il 25 febbraio ed entrati in vigore il giorno successivo, che finalmente rendeva ammesse le cessioni del credito multiple, limitandole a un numero massimo di tre operazioni: dopo la prima, le altre due potevano essere realizzate solo in favore di soggetti qualificati come banche e intermediari finanziari.

Quarta cessione del credito fiscale: come funziona e requisiti

Archiviata la terza, ora si è passati alla quarta cessione del credito fiscale per Superbonus 110% e altri bonus edilizi, introdotta dalla legge di conversione del Decreto Energia (DL n. 17/2022) e già modificata dal Decreto Aiuti (decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50). L’ultima novità però può essere applicata solo per i lavori effettuati e comunicati all’Agenzia delle Entrate dal 1° maggio 2022 in poi.

Decreto bollette: stop alla cessione parziale del credito

Sempre dal 1° maggio 2022 è diventato effettivo anche il blocco alle cessioni frazionate, che obbliga le banche a trasferire solo crediti in blocco.

Cambia anche la scadenza per la comunicazione all’Agenzia delle Entrate relativa alla volontà di beneficiare di cessione del credito e dello sconto in fattura: il termine ultimo viene prorogato dal 29 aprile al 15 ottobre 2022, ma la proroga vale esclusivamente per i soggetti Ires e le partite IVA.

In più, adesso un codice identificativo univoco viene assegnato a ogni credito proveniente da sconto in fattura o cessione del credito e deve essere presente in ogni comunicazione legata alle cessioni successive, che potranno verificarsi solo attraverso cessioni per intero.

Come funziona la quarta cessione del credito e quali sono i requisiti richiesti?

Dopo le ultime modifiche apportate dal Decreto Bollette, è possibile sintetizzare le nuove regole sulla cessione del credito secondo quello che è stato definito lo schema 1-2-1:

  • La prima cessione è libera.
  • La seconda e la terza possono essere effettuate esclusivamente per intero e solo in favore di soggetti qualificati, come ad esempio banche e istituti finanziari, vigilati dalla Banca d’Italia.
  • Infine la quarta cessione, consentita solo alle banche. Autorizzata solo dal 1° maggio, è già stata modificata: mentre per il Decreto Bollette l’ultima cessione poteva essere effettuata a chiunque purché avesse stipulato un contratto di conto corrente, la situazione cambia con il Decreto Aiuti del 17 maggio 2022.

L’articolo 14 del nuovo provvedimento precisa che le banche possono cedere il credito a privati, ma solo a quelli determinati attraverso il regolamento della Consob, che ne individua anche i criteri di identificazione. Alle banche rimane sempre consentita la cessione verso i propri correntisti professionali privati.

Sostanzialmente la quarta cessione dovrebbe riuscire nell’intento di liberare gli istituti bancari dal problema di esaurire la capienza fiscale dei crediti. In particolare, l’ultima cessione può avere luogo solo se il beneficiario originale ha chiesto di avvalersi dello sconto in fattura e quindi ha un credito d’imposta cedibile.

In questa particolare situazione, se la banca ha finito il numero possibile di cessioni, è consentito avviare la procedura della quarta cessione con soggetti con cui è attivo un conto corrente: non c’è quindi altra possibilità di cedere ancora il credito, che può solo essere portato in detrazione a fini IRES o IRPEF.

Effetti del Decreto Bollette e della quarta cessione del credito

Difficile prevedere con esattezza gli effetti che avranno sul settore edilizio le modifiche introdotte con il Decreto Bollette, in particolare con la quarta cessione del credito fiscale per il Superbonus 110% e gli altri bonus casa.

Bisognerà conoscere le intenzioni di Poste Italiane e di Cassa Depositi e Prestiti per iniziare a farsi un’idea, ma le prime sensazioni sono positive e fiduciose nel riuscire a centrare l’obiettivo di sbloccare il settore e dare ossigeno a imprese e istituti finanziari in difficoltà.Considerato l’elevato numero di modifiche apportate nel corso dei mesi, conviene restare con gli occhi aperti sulle eventuali novità e soprattutto non perdere d’occhio quelle già definitive: qui trovi tutte le scadenze del Superbonus 110% in vigore dal 2022.

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