Cos’è lo sconto in fattura?
Cominciamo dall’approfondimento su come funziona e in cosa consiste lo sconto in fattura.
Si tratta di una particolare modalità di rimborso, che permette di ricevere uno sconto direttamente sulla fattura emessa dall’azienda fornitrice. L’importo scalato corrisponde alla percentuale di detrazione del 50% o del 110%, in base all’incentivo statale scelto.
In pratica, l’impresa fornitrice anticipa al cliente l’importo detraibile, che andrà a recuperare in seguito come credito d’imposta, pagando tasse inferiori nelle dichiarazioni dei redditi degli anni successivi. Naturalmente, non tutte le ditte sono propense a farsi carico nell’immediato di una parte consistente del valore d’acquisto della caldaia a pellet, quindi eventualmente sarà necessario trovare un’altra ditta disponibile ad accettare lo sconto in fattura per il pagamento.
Sconto in fattura per cambiare caldaia: gli incentivi
Prima di vedere in dettaglio come ricevere lo sconto in fattura per l’acquisto di una caldaia a pellet, è utile avere le idee chiare su quali incentivi consentono di scegliere questa opzione:
- Superbonus 110%
- Ecobonus 50% per efficientamento energetico
- Bonus Casa 50% per ristrutturazioni edilizie
Ogni agevolazione ha le sue regole e i suoi meccanismi, che ti consigliamo di approfondire nell’apposita sezione dedicata a normative e opportunità in ambito energetico
Differenze tra Ecobonus e Bonus Casa
Attenzione a non confondere i due incentivi: anche se hanno la stessa aliquota di detrazione in caso di acquisto di una caldaia a pellet, esistono delle differenze sostanziali. Ecco le principali:
- Interventi detraibili. Di riqualificazione energetica degli edifici nel primo caso, di manutenzione straordinaria e ordinaria nell’altro.
- Tipologia di edificio. Di qualsiasi categoria catastale purché già esistente per l’Ecobonus, obbligatoriamente di tipo residenziale per il Bonus Casa.
- Importo massimo detraibile. Ecobonus: 30.000€, Bonus Casa: 96.000€.
- Documentazione da conservare. Più snella nel caso del Bonus Casa: solo ricevuta del bonifico bancario o postale più le fatture e le ricevute fiscali per le spese sostenute. Oltre a questi due tipi di documenti, per l’Ecobonus occorrono anche la certificazione del produttore e la ricevuta di invio tramite sito internet dell’Enea.
Come ricevere lo sconto in fattura
Vediamo in dettaglio quali passaggi seguire per poter beneficiare di questa modalità di rimborso.
1. Scelta di un buon professionista
È importante scegliere con attenzione un buon ingegnere, architetto o geometra: dovrà occuparsi delle pratiche e delle diverse asseverazioni tecniche, senza fare errori per non rischiare di perdere la detrazione. Un ruolo particolarmente delicato soprattutto con il Superbonus 110%.
2. Trovare un’azienda fornitrice disponibile
Come già accennato, non è un obbligo della ditta accettare lo sconto in fattura. Dopo averla individuata, sarà sufficiente pagare la metà della fattura (in caso di detrazione del 50%) oppure ricevere una fattura di zero euro se si sceglie il Superbonus.
3. Comunicazione all’Agenzia delle Entrate
Entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui è stata acquistata la caldaia, è obbligatorio mandare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate, che serve per affermare di voler trasferire il credito all’azienda fornitrice. Si può fare autonomamente dal proprio cassetto fiscale oppure avvalendosi di un commercialista o un CAF.
Hai già scelto il generatore termico per il quale ti interessa lo sconto in fattura? Scopri qual è la migliore caldaia a pellet per le tue esigenze con la nostra guida all’acquisto.