Il solare termico. Circolazione naturale o circolazione forzata?

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Il solare termico è senza ombra di dubbio una delle soluzioni in assoluto più vantaggiose e amiche dell’ambiente per produrre acqua calda sanitaria. In questo articolo conosceremo i vantaggi di questa soluzione ed esploreremo le differenze tra i sistemi solari a circolazione naturale e quelli a circolazione forzata, cercando di capire quando una soluzione sia più consigliata dell’altra, in base a costi, dimensioni e fabbisogno.

Data pubblicazione: 07-05-2022
Autore: Riccardo Vinci
Il solare termico. Circolazione naturale o circolazione forzata?

Il pannello solare termico come soluzione per produrre acqua calda sanitaria

Anche conosciuta con l’acronimo ACS, l’acqua calda sanitaria è quella adibita a uso, appunto, sanitario, cioè destinata all’igiene personale: esce dai rubinetti e viene utilizzata giornalmente per la doccia o in cucina. Il largo impiego che se ne fa e la necessità di riscaldarla possono impattare a lungo termine sui consumi e sull’ambiente. Per questo motivo trovare le soluzioni più vantaggiose e a minore impatto per produrre l’acqua calda sanitaria può essere importante, e tra tutte le soluzioni il solare termico è quella più performante tra le opzioni che utilizzano energie rinnovabili.

I pannelli solari termici, o collettori solari, sono dispositivi in grado di convertire la radiazione solare in energia termica, capace di riscaldare fluidi termovettori (capaci cioè di accumulare e trasferire grandi quantità di calore) come l’acqua, eventualmente mista a un antigelo come il glicole propilenico. L’impianto solare termico, composto dal pannello solare termico, da un serbatoio e da una centralina di controllo, gestisce poi il passaggio del calore dal fluido termovettore all’acqua sanitaria da riscaldare o all’acqua tecnica degli impianti di riscaldamento.

Nonostante non possa quasi mai sostituire completamente altri generatori di calore (come caldaie a biomassa o caldaie a condensazione), l’utilizzo di un impianto solare termico permette di ridurre tra il 60% e l’80% dei consumi per la produzione di acqua calda sanitaria, oltre a poter dare un piccolo contributo anche per il riscaldamento degli ambienti, quando il sistema viene integrato da una caldaia con un puffer. 

Rispetto alle altre soluzioni il vantaggio di optare per una soluzione di questo tipo, ad esempio combinando solare termico e caldaia apellet (che garantisce altissimi rendimenti e basse emissioni), non si limita alla riduzione di consumi e all’efficienza. Il solare termico riduce notevolmente le emissioni di anidride carbonica e di ossidi di zolfo e di azoto, offre maggiore indipendenza energetica e permette di ammortizzare i costi di installazione in breve tempo.
Incentivi e detrazioni fiscali lo rendono poi ulteriormente vantaggioso: l’Ecobonus, ad esempio, garantisce  il 65% di detrazioni sulle spese sostenute per gli impianti solari termici e il Conto Termico può coprire più della metà della spesa dell’intervento.

Una volta deciso di optare per questa soluzione, però, è necessario capire quale sia il tipo di impianto ideale per le proprie esigenze.

Le tipologie di solare termico

Oltre alla classificazione per le temperature che l’impianto riesce a far raggiungere all’acqua calda sanitaria, infatti, i pannelli solari termici possono differenziarsi per tipologia costruttiva. I due più comuni sono quelli piani (vetrati o meno) e quelli sottovuoto. Ipannelli piani sono maggiormente utilizzati in caso di alte temperature e seppure siano necessari isolanti e accorgimenti per mantenerne il rendimento permettono di raggiungere facilmente gli 80°-90° e sono poco costosi. I pannelli sottovuoto, di contro, riescono a garantire un buon approccio energetico anche in casi di basso irraggiamento o di temperature esterne più basse, risultando molto efficienti anche in presenza di cielo nuvoloso. Bisogna fare molta attenzione nella scelta della tipologia del collettore solare. In quanto, i pannelli sottovuoto ad esempio, non sono sempre indicati nei paesi in cui le estati sono particolarmente calde. Oltre a questo anche le manutenzioni richieste per i pannelli sottovuoto sono maggiori rispetto ai pannelli piani.

Il sistema solare termico, comunque, non è composto soltanto dal suo pannello. Attualmente esistono in commercio diversi tipi di impianto (compresi quelli ad accumulo diretto adatti agli stabilimenti balneari e quelli a concentrazione solare che sono per lo più utilizzati per applicazioni industriali o nel solare termodinamico), ma i due più comuni sono il sistema solare a circolazione naturale e il sistema solare a circolazione forzata. Quali sono le principali differenze?

I sistemi solari a circolazione naturale

Il solare termico a circolazione naturale è il tipo di impianto termico solare più diffuso in assoluto, per via dei costi ridotti e delle piccole dimensioni (dai 2 ai 4 metri quadri). Richiedono poca manutenzione a fronte di una durata di 15 – 20 anni e hanno buoni rendimenti soprattutto nei climi miti, risultando una soluzione efficace nei paesi come l’Italia, soprattutto per abitazionimono e bifamiliari.

In questo tipo di impianto il fluido termovettore è l’acqua stessa che per convezione dopo essere stata riscaldata lungo il pannello solare termico raggiunge un serbatoio di accumulo e poi viene distribuita alle utenze dell’abitazione o quando necessario riscaldata ulteriormente da un sistema di riscaldamento ausiliario.

Non è però un sistema perfetto: il serbatoio di accumulo deve essere situato il più possibile vicino al pannello, per ridurre al minimo le perdite di carico dovute al fatto che la convezione avviene in modo completamente naturale, rendendo esteticamente più sgradevole l’impianto e più pesante il carico sul tetto o sulla superficie su cui è posto.

La dispersione termica, in alcuni casi, risulta elevata, a scapito dell’efficienza, rendendo i solari termici a circolazione naturale dei sistemi sconsigliati in presenza di temperature notturne rigide o sotto 0 °C

I sistemi solari a circolazione forzata

Particolarmente apprezzato per le sue caratteristiche e la sua versatilità, l’impianto solare a circolazione forzata posiziona il serbatoio all’interno, ed è un sistema più completo e che supera i limiti fisici di perdita di carico di quello a circolazione naturale.Ha un’efficienza termica elevatissima che ne compensa costi e complessità e risulta funzionale anche nelle aree montane e nelle regioni del Nord Europa. Si tratta inoltre di una soluzione necessaria nel caso di impianti medio-grandi (oltre i 6 metri quadri). Permette anche l’integrazione con il sistema di riscaldamento domestico, risultando una soluzione ottimale per integrare un pannello solare termico nel proprio impianto. Ti consigliamo comunque di farti sempre consigliare da un esperto che saprà indirizzarti verso la soluzione più adatta alle tue esigenze.