Conto Termico 2.0: come funziona
Prima di analizzare in dettaglio le novità del Conto Termico 2022, ricordiamo brevemente i tratti distintivi di questo incentivo statale. Dal 2016, quando è stata introdotta l’attuale versione snellita e aggiornata, l’agevolazione copre sino al 65% delle spese sostenute per l’incremento
dell’efficienza energetica e la creazione di energia termica attraverso fonti rinnovabili.
L’incentivo mette 900 milioni di euro annui a disposizione di imprese, privati e Pubbliche Amministrazioni. Viene erogato direttamente sul conto corrente del beneficiario, esiste un limite massimo di 5.000 euro per una rata singola, mentre i tempi di pagamento consistono in circa due mesi dalla stipula della convenzione.
Chi può accedere al Conto Termico?
Per questo incentivo, ci sono due tipologie di possibili beneficiari:
- Pubbliche amministrazioni. Sono compresi gli ex Istituti Autonomi Case Popolari, le cooperative di abitanti iscritte all’Albo nazionale delle società cooperative edilizie di abitazione e dei loro consorzi, infine le società a patrimonio interamente pubblico e le società cooperative sociali iscritte nei rispettivi albi regionali.
- Soggetti privati. Possono richiederlo direttamente o anche attraverso una ESCo (Energy Service Company).
Conto Termico 2.0: come accedere all’incentivo
Esistono due modalità con cui è possibile accedere al Conto Termico GSE 2.0: attraverso accesso diretto o con la prenotazione dell’incentivo. Analizziamole entrambe:
- Accesso diretto. È necessario inviare la domanda entro 60 giorni dalla fine dei lavori. È possibile fruire di un iter semplificato in caso di installazione di apparecchi di piccola taglia (per caldaie fino a 35 kW e per sistemi solari fino a 50 m2).
- Prenotazione dell’incentivo. Alle PA o alle ESCo è riservata la possibilità di prenotare l’incentivo prima della realizzazione dei lavori, beneficiando anche di un acconto delle spettanze all’avvio dei lavori.
Conto Termico 2022: le nuove regole
Cosa cambia per il Conto Termico 2022? Vengono introdotte nuove regole specifiche per chi sostituisce o installa un impianto di riscaldamento a biomassa e desidera beneficiare dell’incentivo. In particolare:
- Se si desidera sostituire una caldaia a biomassa, per ottenere l’agevolazione è necessario che il nuovo generatore sia in possesso di una certificazione ambientale con classe di qualità 4 stelle o superiore.
- Se, invece, l’esigenza è togliere una vecchia caldaia alimentata a gasolio, olio combustibile o carbone, il nuovo impianto deve avere la certificazione ambientale con classe di qualità 5 stelle.
Questi i temi toccati dagli aggiornamenti in vigore dal 13 giugno 2022 per il Conto Termico GSE. Come accennato, l’incentivo è utile anche per sostituire il vecchio generatore termico a gasolio con uno a biomassa: scopri quale caldaia a pellet scegliere con i criteri giusti.