A cosa servono i contabilizzatori di calore?
Il riscaldamento centralizzato in condominio offre molti vantaggi: avere un unico generatore di calore gestito dall’intero edificio consente di abbattere enormemente i costi di gestione, montaggio, manutenzione e riparazione. Presenta però alcune criticità non indifferenti: un sistema interamente centralizzato non permette ai singoli nuclei familiari di scegliere gli orari a loro più consoni per riscaldare i propri ambienti, né di modificare le temperature in base all’uso e alle necessità. Così chi fa orari differenti dagli altri, magari per motivi lavorativi, si trova a non sfruttare al meglio il riscaldamento in condominio.
Di contro, optare per riscaldamenti interamente autonomi offre la più completa libertà di gestione per i singoli appartamenti, ma va di contro a incidere in modo notevole sui costi di gestione dell’impianto stesso. Per questo le normative e la legislazione da anni stanno tentando di spingere verso sistemi centralizzati con gestione autonoma del proprio circuito di riscaldamento. Da alcuni anni chi si trova in un condominio con un sistema di riscaldamento centralizzato è obbligato per legge a installare sui propri caloriferi delle valvole termostatiche e dei contabilizzatori di calore.
Le valvole termostatiche consentono di regolare le temperature controllate dal termosifone e permettono spesso di pianificare il riscaldamento di ogni stanza in base all’ora del giorno e persino in base al giorno della settimana, andando a impattare in modo estremamente positivo sul risparmio energetico, fino a un buon 20% sugli sprechi di energia complessivi. I contabilizzatori di calore, d’altra parte, chiamati spesso anche contacalore, vanno a calcolare il calore effettivo emesso e consumato dal radiatore. In questo modo è possibile ottenere informazioni precise su quanta energia una famiglia sta consumando e ripartire le spese del riscaldamento in base a questo.
Fino a pochi anni fa, infatti, la divisione dei costi del riscaldamento centralizzato in condominio era essenzialmente dipendente dalla capacità di consumo dei singoli appartamenti, e quindi dalla loro grandezza, dalla loro tendenza a dissipare il calore e così via. Si trattava di una soluzione poco efficace, perché non poteva ricalcare il reale fabbisogno delle famiglie e i consumi effettivi, e perché sapere di dover pagare una percentuale fissa non incentivava le famiglie a consumare meno energia e impattare meno sull’ambiente.
La norma UNI 10200, invece, ha del tutto chiarito come vanno ripartite le spese di riscaldamento condominiali, trattando la contabilizzazione diretta e indiretta, i consumi volontari e quelli involontari e risolvendo qualunque possibile incomprensione o indecisione sul merito. È questa norma UNI, insieme al D.Lgs. 102/2014, ad aver chiarito l’obbligo di installare un contabilizzatore o un ripartitore in ogni termosifone e di ripartire i costi in base ai consumi sia per il riscaldamento degli ambienti sia per l’acqua calda sanitaria, ma è facile confondersi e non capirne subito le differenze, quindi facciamo un passo indietro partendo dalle definizioni che ci permettono di comprendere meglio quanto affermano le normative e soprattutto le differenze tra contabilizzazione diretta e contabilizzazione indiretta.
Consumi volontari e involontari: differenze
Il consumo energetico dell’impianto di riscaldamento centralizzato si compone, secondo la norma UNI 10200 di due diverse tipologie di prelievo:
- il prelievo volontario;
- il prelievo involontario.
In cosa si differenziano consumi volontari e consumi involontari? Si parla di consumo volontario quando ci si riferisce al calore che esce dai dispositivi di riscaldamento in base alle impostazioni (scelte dall’utente) della valvola termostatica. In poche parole va a misurare nel merito il consumo effettivo sul riscaldamento, ed è misurabile attraverso dispositivi appositi, chiamati appunto contabilizzatori e capaci di misurare esattamente i consumi nel caso di contabilizzazione diretta o di calcolarne una stima nel caso di contabilizzazione indiretta. In condominio le spese legate ai prelievi volontari di energia vengono divise equamente in modo percentuale sull’effettivo consumo dei vari nuclei familiari.
La spesa per il consumo involontario, invece, viene divisa in base ai millesimi di fabbisogno di energia termica utile di ogni unità immobiliare. Che cos’è però il consumo involontario? Con questo termine si indicano quelle dispersioni di energia che non sono direttamente controllabili dall’utente, cioè quelle all’interno della rete di riscaldamento e quelle destinate all’acqua calda sanitaria.
Questa spesa non è direttamente misurabile e viene calcolata attraverso tabelle e formule indicate nelle norme UNI 10200 e UNI/TS 11300. Per questo è essenziale riuscire invece a calcolare o misurare con precisione i consumi volontari, ed è qui che entrano in gioco i dispositivi di contabilizzazione.
Contabilizzazione calore diretta e indiretta: cosa cambia?
I sistemi di distribuzione del fluido termo vettore attualmente in uso nei condomini che godono di riscaldamento centralizzato sono due: a distribuzione orizzontale - più moderno e oggi più utilizzato ed efficace - e a colonne montanti, tipico della maggior parte dei condomini fino agli anni ‘80.
Quello a colonne montanti è estremamente diffuso e si sviluppa attraverso circuiti verticali che distribuiscono il fluido termovettore ai vari corpi scaldanti situati lungo i vari piani. In questo modo, una volta arrivato in cima, il fluido può tornare giù sfruttando semplicemente la gravità e non è necessario installare pompe di circolazione a ogni piano. Pompe, invece, che sono presenti nel caso dei sistemi a distribuzione orizzontale, in cui il fluido viene erogato lungo un’unica colonna collegata, piano per piano, a ogni appartamento attraverso una pompa di circolazione che consente la distribuzione orizzontale.
Questo sistema, più utilizzato soltanto recentemente grazie alla realizzazione di pompe di circolazione particolarmente silenziose e quindi non ingombranti per la vita quotidiana all’interno dell’appartamento, è ideale per la contabilizzazione diretta del calore, perché è sufficiente inserire il dispositivo all’entrata del circuito per riuscire a misurare in modo preciso i consumi effettivi del singolo appartamento. È una soluzione consigliata per i nuovi appartamenti e per gli edifici di nuova costruzione perché consente anche di ridurre la portata della rete di distribuzione del fluido termovettore e quindi di ridurne le dispersioni.
Nei sistemi a colonne montanti, invece, è impossibile misurare con precisione la quantità di calore che viene emesso e consumato dal singolo corpo scaldante, e i contabilizzatori, chiamati anche ripartitori, in questo caso procedono a fare una stima dei consumi che tenga conto dei dati che riesce a raccogliere e di tutto l’impianto di termoregolazione, compresi quegli elementi di disturbo e di dispersione che possono impattare sull’efficienza energetica del radiatore (tra cui la posizione e le prestazioni energetiche dell’intero edificio. È la norma UNI/TS 11330 a indicare con esattezza ognuno dei criteri utilizzati per progettare l’impianto di contabilizzazione indiretta del calore.Sia che si tratti di dispositivi di contabilizzazione diretta o di dispositivi di contabilizzazione indiretta, comunque, è essenziale tararli alla perfezione e affidarsi a professionisti esperti e competenti che sappiano evitare gli errori più frequenti che possono andare a impattare poi sulle misurazioni e quindi sui costi: errori di montaggio, di valutazione della potenza, delle temperature di mandata, problemi con la strumentazione o con la taratura e così via possono modificare radicalmente le misurazioni, sia andando a ridurre i costi (e rischiando multe salate) sia andando ad aumentarli per errore. Affidati sempre ai migliori professionisti per installare il tuo impianto di contabilizzazione, e se non l'hai ancora fatto inizia a pensare ai vantaggi della caldaia a pellet per il tuo condominio. La Kalorina Serie 22 CL5 produce bassissime emissioni, si adatta a spazi ridottissimi ed è un validissimo alleato per il risparmio energetico nel totale rispetto dell’ambiente.
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