Sistema di ventilazione meccanico controllato: a cosa serve
Le abitazioni passive sono quelle che non hanno bisogno di un impianto di riscaldamento perennemente attivo per offrire il livello di comfort desiderato, durante tutto il corso dell’anno. Parliamo quindi di una casa calda d’inverno e fresca d’estate, complice una coibentazione attenta e infissi di qualità.
In un simile contesto, a prescindere dal tipo di sistema per la distribuzione del riscaldamento, è importante tenere d’occhio il livello di umidità all’interno delle stanze così da scongiurare la formazione della muffa.
Nei comuni contesti abitativi, dove l’isolamento termico è pessimo, la muffa viene combattuta dalla presenza degli spifferi che però tendono a far fuggire il calore dalle stanze. All’interno di un'abitazione ben coibentata la soluzione è quindi quella di aprire le finestre per permettere all’aria di circolare liberamente.
Questa pratica, per quanto naturale, fa sorgere un problema ben preciso: perché coibentare con attenzione la casa se tanto poi è necessario disperdere comunque il calore attraverso il ricircolo dell’aria? Un sistema di ventilazione meccanico serve esattamente a mitigare questo grattacapo sfruttando a proprio vantaggio la tecnologia.
Cos’è un sistema di ventilazione meccanico controllato?
Un sistema di ventilazione meccanico è un impianto in grado di garantire un costante ricambio d’aria con l’esterno, tenendo a bada l’umidità senza abbassare la temperatura dell’abitazione.
Esistono 2 tipologie di impianti di ventilazione meccanica:
- Impianto di ventilazione meccanica puntuale: impianto di piccole dimensioni, da installare all’interno di una singola stanza per la gestione del ricambio d’aria. Ogni impianto puntuale può gestire soltanto il ricambio della stanza dove è installato.
- Impianto di ventilazione meccanica centralizzato: impianto singolo che sfrutta una serie di canali per poter lavorare su stanze fisicamente distanti dai fori di entrata e uscita dell’aria, semplificando la gestione del ricircolo d’aria nell’intera abitazione.
In base alle proprie esigenze una tipologia di impianto può essere più indicata dell’altra: se ad esempio nell’abitazione c’è una singola stanza con un problema di umidità, magari per motivi strutturali o ambientali, un sistema puntuale può essere risolutivo.
Il ricambio d’aria può anche essere condotto in maniera intelligente attraverso dei sistemi di recupero del calore, un’integrazione domotica e dei filtri, così da migliorare la qualità dell’aria. Quest’ultimo elemento può risultare di fondamentale importanza per chi soffre di allergie o è sensibile all’inquinamento atmosferico.
Come funziona un sistema di ventilazione meccanica controllata?
Un sistema di ventilazione meccanica controllata (VCM) è un apparecchio non dissimile dagli split dell’aria condizionata. Solitamente esso è di forma quadrata, con una profondità di circa 20 centimetri; il box in questione per il suo corretto funzionamento deve essere posizionato a circa 2 metri d’altezza dal pavimento e deve essere installato su una parete che dà verso l’esterno dell’abitazione.
Quest’ultimo punto è fondamentale per assicurarsi il corretto funzionamento del macchinario. La scatola del sistema di ventilazione infatti prevede due fori sulla parete esterna, entrambi poi usati per posizionare i tubi di aspirazione ed espulsione dell’aria.
All’imbocco dei tubi sono posizionati dei filtri, necessari per depurare l’aria da agenti inquinanti, polveri sottili, insetti e altro ancora. Una volta all’interno del sistema di ventilazione il calore dall’aria più calda tra le due viene recuperato grazie a un apposito scambiatore.
La presenza del sistema di recupero calore permette all’impianto di immettere in casa aria a una temperatura vicina a quella preesistente, anche in presenza di un grande divario termico tra esterno e interno; il funzionamento, in questo caso, non è particolarmente dissimile dai sistemi a pompa di calore ma i consumi sono decisamente più contenuti proprio per i volumi d’aria coinvolti.
Un sistema VCM si può integrare con la maggioranza degli impianti esistenti senza dover modificare l’impiantistica e senza controindicazioni specifiche, sia nel caso di impianti a termosifoni sia nel caso di impianti a pavimento. Se accoppiato a un impianto a termosifoni, comunque, è impossibile ottenere anche la climatizzazione estiva.
Quali altri cose può fare un sistema di ventilazione meccanico controllato?
I modelli più avanzati di VCM riescono a eseguire anche una serie di compiti accessori oltre al normale ricircolo dell’aria.
Ad esempio integrando il sistema di ventilazione meccanico con il sistema domotico di casa propria è possibile automatizzare le operazioni di ricircolo d’aria e rendere ancora più semplice la gestione complessiva.
Facciamo qualche esempio: in caso di integrazione, il sistema di ventilazione meccanico controllato è in grado di disattivarsi autonomamente in caso di finestre aperte, mentre in assenza di persone in casa il sistema entra in modalità mantenimento comunicando direttamente con l’allarme.
In base alle necessità dell’utente è possibile attivare, anche da remoto, i sistemi per eseguire un ricircolo completo dell’aria. Per la programmazione dei ricircoli esistono due parametri che si possono utilizzare come indicatori: questi sono CO2 (anidride carbonica) o TVOC (composti organici volatili totali). Il sistema è in grado di attivarsi al riconoscimento di dati quantitativi di queste sostanze nell’aria.L’interazione di un sistema GCM e domotica permette di garantire un ancora più elevato livello di efficienza energetica, andando così, sul lungo periodo, a generare ulteriore risparmio economico.