Perché è importante riscaldare bene la propria casa?
Riscaldare la propria abitazione appena le temperature iniziano ad abbassarsi è importante: seppure sia essenziale evitare che lo sbalzo termico tra l’esterno e l’interno sia eccessivo, d’inverno il corpo umano necessita di temperature tra i 18 e i 21 gradi centigradi per mantenere nelle migliori condizioni le funzioni vitali.
Temperatura, grado di umidità e buona ossigenazione dell’ambiente domestico sono dei fattori da tenere molto bene in considerazione anche e soprattutto per questo motivo. In funzione della zona climatica, dell’ora del giorno o della notte, e degli orari di maggiore presenza in casa, è quindi essenziale riuscire a coordinare al meglio il proprio impianto di riscaldamento per mantenere un buon equilibrio e riuscire a gestire bene le temperature.
Aprire le finestre nei momenti più soleggiati, evitare di coprire eventuali radiatori, gestire la temperatura delle varie stanze attraverso valvole termostatiche, e altri suggerimenti sono delle ottime pratiche da seguire, qualunque sia l’abitazione da riscaldare. Questi accorgimenti, però, sono più efficaci quanto più l’abitazione è adatta a mantenere la temperatura e quanto più i costi dell’energia risultano sostenibili per il nucleo familiare in questione. Cosa fare quando queste condizioni non si verificano?
Gestire le temperature tramite soluzioni ad hoc
Alcune abitazioni sono meno capaci di altre di trattenere la temperatura, a causa di caratteristiche strutturali e dei materiali con cui sono costruite. L’assenza di adeguati pannelli isolanti (il cosiddetto cappotto termico) è ad esempio un problema non di poco conto, perché nonostante gli sforzi, la dispersione della temperatura e lo sbalzo termico tra le ore notturne e quelle diurne sarà molto alto anche durante gli inverni miti. Negli inverni più rigidi o in aree meno protette dal vento il problema si fa ancora più ingente.
Cosa fare dunque in situazioni di questo tipo? Le case molto fredde sono indubbiamente difficili da riscaldare e da mantenere riscaldate. È essenziale porre grande attenzione alle pratiche più comuni:
- eliminare ingombri dalle finestre durante le ore di sole, e utilizzare imposte, tende o oggetti di vario genere per “coprire” le finestre durante le ore notturne;
- togliere oggetti, vestiti, divani e altri ingombri da sopra o vicino i radiatori per evitare che limitino la diffusione del calore nelle stanze;
- apporre valvole termostatiche sui radiatori in modo da veicolare il calore nelle stanze in cui è più necessario, in base all’ora, alla presenza in casa e all’uso delle varie stanze;
- ricordarsi di aprire le finestre per arieggiare soltanto nelle ore in cui l’impianto di riscaldamento è spento.
A queste pratiche, però, si aggiungono alcuni consigli a cui fare attenzione se la dispersione termica è eccessiva e la casa diventa molto fredda rapidamente.
Se l’abitazione ha porte e finestre danneggiate, o se vi sono spifferi attorno agli infissi, è necessario bloccare gli spifferi con dei paraspifferi o semplicemente con della stoffa, ed eventualmente sostituire gli infissi vecchi con nuove soluzioni a taglio termico - molto più efficaci nel mantenere la temperatura interna e ridurre la dispersione del calore verso l’esterno.
Soluzioni simili, attraverso guarnizioni di gomma o neoprene, possono essere utilizzate per limitare la dispersione causata dagli spifferi delle porte di ingresso.
Se l’abitazione è priva di cappotto termico o di soluzioni isolanti di altro genere, è facile che nelle stanze più vicine al tetto e negli angoli si formino muffe a causa dell’eccessiva umidità per via dello sbalzo termico provocato dalla dispersione del calore. È utile valutare l’acquisto di deumidificatori quando le soluzioni più semplici non riescono a risolvere il problema: l’aria un po’ meno umida sarà anche più efficace nel ridurre la dispersione stessa del calore.
Agire direttamente sull’impianto di riscaldamento
Le soluzioni proposte sono un modo per agire sulle conseguenze della dispersione del calore, in modo da cercare di impedire che la casa si raffreddi troppo. Si tratta di soluzioni da attuare sempre con estrema attenzione, e spesso non sono comunque sufficienti, soprattutto se l’abitazione è situata in un clima non particolarmente mite.
In questo caso alle soluzioni già viste si può aggiungere un ridimensionamento dell’impianto termico o la sostituzione del generatore di calore acquistando soluzioni innovative - e molto spesso più economiche -, come le caldaie a biomassa.
Come dimensionare l’impianto di riscaldamento
Il calcolo che permette di capire con esattezza l’effettiva necessità di potenza installata nell’ambiente domestico è un’operazione svolta da professionisti che analizzano diversi elementi strutturali e geografici e ottengono la risposta attraverso i principi della termodinamica. Per questo motivo è essenziale parlare sempre con un professionista per farsi guidare al meglio in questo tipo di operazioni.
Il processo che, a grandi linee, viene applicato si basa su alcuni parametri fondamentali:
- le dimensioni delle stanze e dall’abitazione, in metri quadri e in metri cubi;
- il grado di isolamento termico dell’abitazione, in base al tipo di isolamento, all’effettiva fattura e alle condizioni dello stesso;
- la temperatura esterna media, e quindi la differenza tra temperatura esterna e temperatura interna;
- zona climatica;
- il numero di finestre e aperture presenti;
- lo stato di infissi e porte, e le loro caratteristiche specifiche.
Esistono però dei processi empirici più semplici che, nella maggior parte dei casi, permettono di calcolare autonomamente la potenza termica necessaria che la caldaia deve erogare - e quindi riescono almeno a grandi linee a indirizzare l’utente verso la caldaia più corretta e a dimensionare il numero di radiatori.
Oltre ai semplici calcoli empirici, che considerano poche variabili, bisogna considerare alcuni fatturi altrettanto importanti per fare un corretto dimensionamento dell’impianto: la distanza della caldaia dal collettore generale, l’isolamento della tubazione e la tipologia di impianto di riscaldamento con riferimento ai terminali (termosifoni, pavimento radiante, fancoil o impianto misto). Proprio per questo il nostro consiglio è di affidarsi sempre a un professionista.
Sostituire l’impianto di generazione del calore con una caldaia a biomassa
Data l’importanza della resa termica dei terminali che si occupano di trasmettere il calore dentro l’abitazione, soprattutto nei casi in cui la casa è molto fredda per motivi di alta dispersione o di temperature esterne molto rigide, diventa essenziale migliorare il più possibile l’efficienza del sistema di generazione del calore.
In questo modo i costi effettivi di produzione del calore vengono mitigati ed è possibile optare per più ore di attività del sistema di riscaldamento. Più una casa disperde calore, infatti, e più è essenziale mantenere una temperatura stabile, per evitare elevati consumi dovuti al riportare la temperatura a quella desiderata ad ogni nuova accensione.
A questo scopo vengono in aiuto le caldaie a biomassa. Soprattutto nel caso di edifici serviti da GPL, metano o gasolio, optare per le biomasse è quasi sempre un ottimo modo per risparmiare sul costo dell’energia e riuscire contemporaneamente a mantenere temperature fisse - e più alte - all’interno dell’abitazione.
Fatti sempre dare una mano da professionisti che sapranno consigliarti per il tuo caso specifico, in base alla tua zona climatica, ad analisi precise del tuo contesto e a una conoscenza approfondita dei costi di mercato attuali.
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