Le aziende di produzione hanno l’esigenza di utilizzare i sistemi di essiccazione per migliorare e rendere più efficienti i processi produttivi. Quando necessario, ridurre i tempi di lavorazione consente di aumentare la capacità produttiva di un’azienda.
Le aziende di nuova generazione che hanno voglia di confrontarsi con i nuovi mercati aumentando la loro competitività, piuttosto che agire sulla leva dei prezzi, agiscono ed investono nel migliorare i sistemi produttivi e organizzativi.
La scelta di un impianto di essiccazione per prodotti alimentari o di altro genere, in termini economici è giustificato ed ha l’obiettivo di aumentare la capacità produttiva dell’azienda.
La possibilità di poter utilizzare la biomassa per gli impianti di essiccazione consente di aver un risparmio che va al di là dell’aumento della capacità produttiva. Il risparmio energetico può ammontare sino al 50% rispetto ai combustibili tradizionali.
Nel caso di essiccazione di prodotti alimentari come pistacchi, mandorle o nocciole, l’utilizzo di una caldaia a biomassa consente di risparmia ulteriormente, in quanto possono essere alimentate con i gusci dei prodotti stessi. Quindi si avrebbe non solo un aumento della capacità produttiva grazie all’installazione dell’impianto di essiccazione ma un importante risparmio energetico dovuto sia all’utilizzo della biomassa reperibile sul mercato o meglio ancora grazie all’impiego degli scarti che divengono una risorsa, come nel caso dei gusci di mandorla o di pistacchio.
Caldaie per essiccazione: come risparmiare sui consumi
Gli essiccatori industriali sono macchinari di grandi dimensioni che disidratano il prodotto tramite il passaggio forzato di aria calda e secca. L’essiccazione segue principi e caratteristiche differenti in relazione al tipo di prodotto da essiccare. L’essiccazione industriale di prodotti alimentari ad esempio deve seguire specifiche procedure, in grado di salvaguardare il più possibile le caratteristiche chimico-fisiche di ogni alimento.
Essiccare alimenti come mandorle e pistacchi comporta costi energetici consistenti.
Come possiamo risparmiare sui consumi?
Per rispondere a questa domanda, riteniamo innanzitutto fondamentale adottare pratiche corrette di economia circolare: riutilizzare gli scarti di lavorazione come nuova risorsa per creare energia consente di ottenere un risparmio economico fino al 50%. Favorire dinamiche di economia circolare non solo consente di salvaguardare l’ambiente e di ridurre i costi energetici ma spingono meccanismi che puntano al rafforzamento dello sviluppo integrale. Nel caso di un impianto di essiccazione di mandorle ad esempio, che utilizza gli scarti di produzione (i gusci) per alimentare il generatore, favorisce l’approvvigionamento attraverso la filiera corta con una conseguente riduzione degli impatti ambientali.
Quanto consuma un essiccatore industriale?
Chi deve essiccare mandorle, pistacchi, pomodori e altri alimenti freschi in grosse quantità conosce bene quanto questi macchinari abbiano costi energetici non trascurabili. I consumi dipendono dal tipo di generatore collegato e dai cicli di lavorazione, tenendo presente che generalmente questi macchinari sono espandibili e hanno una capacità di carico che va da 500 kg a 3.000 kg per ogni ciclo di essiccazione.
Essiccazione industriale di prodotti alimentari: come risparmiare sui costi energetici
Come risparmiare sui costi energetici ?
Noi abbiamo una soluzione semplice ed efficace, che funziona così:
- Colleghiamo una caldaia a biomassa all’essiccatore.
- Nell’essiccatore sono installati degli scambiatori acqua aria, che ne determinano la potenza e la grandezza.
- L’acqua calda fornita dalla caldaia attiva gli scambiatori, che la trasformano in aria calda da diffondere nell’essiccatore e disidratare così i prodotti.
Le nostre caldaie sono alimentate a biomassa, un materiale organico che ha costi più bassi rispetto ai combustibili fossili. Questi impianti di riscaldamento hanno un vantaggio non indifferente rispetto agli essiccatori alimentati a gasolio, gas o elettricamente: possono essere alimentati con i gusci dei prodotti da essiccare, una caratteristica che permette di risparmiare anche migliaia di euro all’anno in base alla mole di produzione dell’azienda. Se non si è in possesso dei gusci si potrà in ogni caso utilizzare la biomassa presente sul mercato o gli scarti di potatura (pellet, cippato).
Caldaie a biomassa

Sono diverse le caldaie a biomassa che si prestano al nostro scopo, tra cui la Kalorina Serie 22 E da 151 KW a 1 MW con caratteristiche eccellenti:
- Versatile;
- Possono adattarsi diversi sistemi di stoccaggio;
- Può essere fornita in soluzione containerizzata;
- Collegabile a qualsiasi sistema già esistente per la distribuzione del calore;
- Necessita di un basso consumo di corrente;
- Ha un alto rendimento ed emissioni minime.
Generatori di aria calda

Generatore di aria calda a pellet Kalorina 24 E
Anche i generatori di aria calda sono un’ottima soluzione per abbattere i costi energetici legati all’essiccazione di alimenti come mandorle, pistacchi, pomodori e così via. Ad esempio, il generatore di aria calda a pellet Kalorina 24 E presenta diversi vantaggi:
- È disponibile in diversi modelli che cambiano in base alla potenza.
- Può essere trasferito senza problemi da un locale all’altro.
- Essendo alimentato a biomassa, permette di ricavare un consistente risparmio economico.
- Ha un vasto numero di accessori da impiegare per l’alimentazione e il deposito del pellet.
- È dotato di una tecnologia di combustione innovativa che consente al generatore di aria calda di creare basse emissioni di polveri.
Una caldaia a biomassa non è soltanto una buona soluzione per contenere i costi legati all’essiccazione industriale di diversi prodotti, ma anche un metodo di riscaldamento conveniente ed ecologico, adatto alle esigenze delle aziende: scopri come riscaldare capannoni industriali e grandi ambienti.
Caldaie per impianti di essiccazione