Caldaia a biomassa: come funziona? Tutto quello che c’è da sapere

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Tra l’aumento dei costi dei combustibili fossili e la crescente sensibilità nei confronti dell’ambiente, le caldaie a biomassa stanno diventando una soluzione sempre più ricercata da parte degli utenti.

In questo articolo faremo chiarezza su tutte le caratteristiche essenziali della caldaia a biomassa: come funziona, cosa sono le biomasse e in cosa differiscono, tra vantaggi e svantaggi, e come scegliere la caldaia giusta per le tue esigenze.

Data pubblicazione: 26-10-2022
Autore: Riccardo Vinci
Caldaia a biomassa: come funziona? Tutto quello che c’è da sapere

Che cosa sono le biomasse di origine legnosa?

Tra tutte le biomasse, grazie alla facile reperibilità e a maggiori possibilità di stoccaggio e combustione, un peso rilevante è sostenuto dalle biomasse legnose. Biomasse, cioè, provenienti dal settore agro-forestale e dalle industrie del legno: pellet, cippato, gusci triti, segatura, trucioli o direttamente legna a pezzi.

Le biomasse di origine legnosa, oggi più che mai, rappresentano la soluzione più vantaggiosa in termini di risparmio energetico e rendimento termico. Più che un’alternativa ai combustibili fossili, le biomasse, la dove il combustibile è reperibile a km zero sono addirittura predilette rispetto ad altre soluzioni a risparmio energetico.

Quando si parla di caldaie a biomassa, si fa riferimento a generatori di calore che possono essere alimentati con diversi combustibili di origine legnosa. Quello più comunemente diffuso è il pellet, utilizzato come combustibile su caldaie, termocamini, termo stufe e stufe. Oltre alla legna da ardere, un altro combustibile molto diffuso è il cippato di legno. La domanda del cippato nell’ultimo anno è aumentata del 15%, questo grazie a diversi fattori quali: aumento di aziende che operano in reti di economia circolare, caldaie a cippato sempre più evolute, l’utilizzo di caldaie a cippato nel settore industriale, l’aumento del prezzo dei combustibili fossili.

Con il passare del tempo e con un'ottica sempre orientata verso il rispetto dell’ambiente e del risparmio energetico, altri combustibili si sono aggiunti alla lista delle biomasse.
Tante biomasse, un tempo considerate scarti agricoli o rifiuti, sono oggi impiegate come combustibili e risorse per generare calore in maniera efficiente e a basso impatto ambientale.

Se stai leggendo questo articolo, molto probabilmente ti starai chiedendo se le caldaie a biomassa siano più convenienti rispetto ad altre soluzioni di riscaldamento e vuoi capire come funzionano.
Se è così sei nel posto giusto, nei prossimi paragrafi vedremo come funzionano questi generatori di calore e come si differenziano tra di loro.

La caldaia a biomassa: cos’è e come funziona

Una caldaia a biomassa è un generatore di calore il cui funzionamento è pressoché assimilabile a quello degli altri tipi di caldaia: la combustione viene utilizzata per riscaldare l’acqua che circola nell’impianto di riscaldamento o all’impianto destinato alla produzione di acqua calda sanitaria.

Le caldaie a biomassa, garantiscono elevati risparmi energetici e mirano a mantenere elevato il comfort domestico nel periodo invernale. Rispetto alle caldaie a gas, la caldaia biomassa è di solito più grande e necessita di spazi più ampi per il bruciatore del combustibile e per lo stoccaggio.

A seconda delle esigenze, poi, ci sono diverse caldaie a biomassa compatte per consentirne l’installazione anche in vani tecnici di dimensioni ridotte pur mantenendo gli spazi per la manutenzione, superando quindi ogni dubbio su dove installare la caldaia.

Le caldaie a biomassa, infatti, richiedono manutenzione: i contenitori di cenere devono essere svuotati, la caldaia deve essere pulita regolarmente e il combustibile oltre a essere stoccato va anche caricato man mano. Sistemi di accensione automatica e di caricamento automatico sono la soluzione ideale per ottenere tutti i vantaggi dell’uso delle biomasse senza soffrirne particolarmente le operazioni di gestione.

I vantaggi della caldaia a biomassa

Una caldaia a biomassa consente di risparmiare notevolmente sul prezzo del combustibile rispetto al gas metano o ad altri combustibili fossili quali il gasolio o il GPL, che continuano ad aumentare in modo preoccupante. Seppure alcune soluzioni di biomassa legnosa, a seconda della zona e della disponibilità, possono risultare difficilmente reperibili, è sufficiente trovare la soluzione adeguata alle esigenze di approvvigionamento e stoccaggio per ottenere una grande quantità di calore a costi contenuti. Caldaie a biomassa come la Kalorina K22CL5, riescono a raggiungere alti rendimenti, permettendo di ottenere il meglio dalla scelta del combustibile a biomassa.

Le caldaie a biomassa di ultime generazione, inoltre, sono perfettamente in grado di integrarsi all’interno di impianti termoidraulici pre-esistenti e di lavorare insieme a sistemi di riscaldamento solare termico, sistemi radianti a pavimento o impianti fotovoltaici, in modo da ottimizzare la resa energetica il più possibile e ridurre i costi e i consumi complessivi.

Le caldaie a biomassa oltre ad essere utilizzate per il tradizionale riscaldamento domestico, possono essere utilizzate per il riscaldamento di piscine domestiche o di grandi ambienti.

Le caldaie a biomassa con pulizia automatica e con sistemi di caricamento automatico, sono l’esempio di come la tecnologia ci consenta di poter utilizzare combustibili a basso costo e con una gestione dell’impianto ridotta al minimo.

La classificazione delle caldaie a biomassa

Secondo quanto fissato dal Decreto Ministeriale 186/2017, la qualità dei generatori di calore a biomassa legnosa viene valutata attraverso una classificazione a stelle, da 1 a 5: più è alta la classe più il generatore viene considerato capace di trasformare il potere calorifico in calore effettivo senza impattare sull’ambiente.

Per le caldaie alimentate a pellet o a cippato, la classe 5 stelle prevede un rendimento minimo del 92% oltre ai seguenti limiti massimi di emissioni:

  • particolato primario (PP): 10 mg/Nm3;
  • composti organici totali (COT): 5 mg/Nm3;
  • ossidi di azoto (NOx): 120 mg/Nm3;
  • monossido di carbonio (CO): 25 mg/Nm3;

dove Nm3 indica un metro cubo a 0° C e a una pressione di 1 atm.

Per ogni tipologia di generatore di calore, questi valori di emissione variano. Vediamo di seguito i valori per i generatori di calore a biomassa in 4 e 5 stelle:

Caldaia a pellet, caldaia a legna, caldaia policombustibile: quale scegliere?

Tra tutti i tipi di combustibili, le diverse dimensioni e le tante necessità individuali, scegliere la caldaia a biomassa giusta non è assolutamente un compito facile. Farti consigliare da esperti è sempre la scelta migliore perché sapranno riconoscere le tue specifiche necessità e le soluzioni ideali per il tuo caso, ma alcuni consigli di base possono aiutarti a inquadrare le soluzioni che probabilmente faranno più al caso tuo. Nella scelta della caldaia a biomassa idonea alle proprie esigenze, entrano in gioco tanti fattori e alcuni di questi a primo impatto potranno sembrare secondari o superflui ma in realtà giocano un ruolo determinate e trascurali significherebbe fare una scelta errata rendendo nullo l’investimento.

Non esiste la migliore caldaia a biomassa ma la giusta soluzione in relazione ad esigenze e budget. Quale caldaia scegliere è una domanda da porsi ma non c’è una risposta generica e idonea per tutti i casi. Bisogna di volta in volta considerare tanti aspetti. Ed è proprio in questo caso che è necessario l’intervento di un professionista.

Nella scelta della caldaia, il primo elemento da considerare è il combustibile che si vuole utilizzare. Vediamo insieme qualche esempio e quali fattori considerare. 

Caldaia a cippato: le caratteristiche del combustibile

Il cippato di legno, ad esempio, è una biomassa a costo bassissimo e molto semplice da produrre, La possibilità di produrre il cippato autonomamente, e la necessità di grandi spazi, fanno sì che la caldaia a cippato sia la soluzione ideale per residenze medio-grandi, villette singole o abitazioni che dispongono di spazi necessari allo stoccaggio.

Le principali caratteristiche qualitative del cippato di legno a uso energetico, definite sulla base della norma europea EN 14961-4, sono: la classe qualitativa, pezzatura, contenuto idrico e ceneri.

La norma En 14961-4 introduce 3 classi di qualità:

  • Classe A1 e A2: Piante intere senza radici, tronchi, residui legnosi non trattati chimicamente, residui da taglio e sramatura.
  • Classe B1: Legno da esbosco, coltivazioni a ciclo breve e altro legno vergine, residui legnosi non trattati chimicamente
  • Classe B2: Sottoprodotti e residui della prima lavorazione del legno, legno post consumo.

Contenuto ceneri A secondo UNI EN 14961-4 è espresso in termini percentuali riferiti alla massa secca.

Sono accettati i seguenti valori per ogni classe qualitativa di cippato:

  • Classe A1: caratterizzata da un contenuto ceneri A < 1%.
  • Classe A2: caratterizzata da un contenuto ceneri A < 1,5%.
  • Classe B1 e B2: caratterizzata da un contenuto ceneri A < 3%.

Caldaia a legna: le caratteristiche del combustibile

Se hai modo di procurarti autonomamente la legna da ardere o hai accesso al combustibile con costi di trasporto bassi, la caldaia a legna è sicuramente una buona soluzione La legna, però, va sempre fatta essiccare e stoccata correttamente per ridurre al minimo l’umidità, e va poi resa a pezzi.

La norma En 14961-5 introduce 3 classi di qualità:

  • Classe A1: che deriva direttamente dai tronchi tagliati a misure standard di lunghezza (20-25-33-50-100 cm) e diametro < 15 cm, caratterizzata da un contenuto idrico M < 25%, (pezzi spaccati/tondi > 90%.
  • Classe A2: che deriva direttamente dai tronchi tagliati a misure standard di lunghezza (20-25-33-50-100 cm) e diametro < 15 cm, caratterizzata da un contenuto idrico M < 25%, (pezzi spaccati/tondi > 50%.
  • Classe B: che deriva direttamente dai tronchi tagliati a misure standard di lunghezza (20-25-33-50-100 cm) e diametro > 15 cm, caratterizzata da un contenuto idrico M < 35%.

Alcuni suggerimenti:

  • Per l'uso domestico è importante utilizzare legna ben essiccata. La legna da ardere raggiunge il suo massimo potere calorifico dopo almeno tre anni di essiccazione in un luogo riparato.
  • Spaccare i tronchi a partire da 20 cm di diametro.
  • Accatastare i pezzi di legno in un luogo ventilato, preferibilmente soleggiato e riparato dalla pioggia.
  • Se possibile, lasciare abbastanza spazio tra le pile di tronchi in modo che l'aria possa circolare e assorbire l'umidità.
  • Accatastare i tronchi di legno su supporti rialzati in modo che l'aria possa circolare.
  • Non riporre la legna fresca in cantina, una corretta essiccazione richiede aria e sole.
  • La legna secca può essere conservata in cantine ventilate.
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Caldaia a pellet: le caratteristiche del combustibile

Molto più semplice da gestire, ma un po’ più costosa, è la soluzione offerta dalle caldaie a pellet. Il pellet, prodotto con segatura proveniente interamente da legno naturale, è reperibile molto facilmente anche in città con indicazioni precise sul tasso di umidità (da mantenere sempre tra l’8% e il 10%) e il rendimento energetico, e la normativa EN ISO 17225-2 ne garantisce la qualità e l’assenza di elementi inquinanti o pericolosi per la salute umana.

La classificazione EN PLUS, inoltre, assicura il livello di qualità energetica e produttiva del pellet: la classe più alta, denominata A1, garantisce che il sacco non contiene più dello 0,5% di residuo di ceneri per le conifere e di 0.7% per il legno duro, oltre a numerosi altri parametri (percentuali di zolfo, contenuto di minerali, presenza di polveri fini, etc).

Caldaia policombustibile: le caratteristiche del combustibile

Se però vuoi garantirti la possibilità di cambiare il combustibile che utilizzerai in base alla disponibilità, al periodo dell’anno o semplicemente in base ai costi, esistono le soluzioni policombustibili: una caldaia policombustibile, offre solitamente maggiore flessibilità di utilizzo e ti consentirebbe di svincolarti dalle oscillazioni di prezzo del combustibile pur mantenendo tutti i vantaggi della caldaia a pellet. Il combustibile in questo caso andrà scelto in relazione a diversi fattori: Normative e Regolamenti Regionali, reperibilità a Km 0 del combustibile, spazi a disposizione per lo stoccaggio, costi del combustibile in base al periodo dell’anno, possibilità di utilizzare sottoprodotti agricoli (nel rispetto di specifiche normative).

Tra tutte le biomasse compatibili riportiamo di seguito le più diffuse:

  • Trucioli;
  • Segatura;
  • Nocciolino;
  • Sansa;
  • Gusci triti (nocciole, mandorle, pistacchi);
  • Noccioli drupacee (Ciliegie, prugne);
  • Agripellet di girasole;
  • Vinaccia con raspe

Abbassare il costo della caldaia a biomassa: le detrazioni fiscali

Il costo di acquisto, montaggio e allestimento di tutto il necessario per convertire l’impianto della tua casa con un impianto a biomassa è estremamente variabile, in base alle esigenze, alla potenza, al tipo di caldaia scelto e ai sistemi automatici aggiunti.

Per questo il consiglio migliore è sempre quello di contattare dei professionisti, che oltre a poterti suggerire la scelta migliore, sapranno anche indirizzarti verso i possibili incentivi che ti faranno recuperare una parte dell’investimento. Grazie ai vantaggi energetici e di efficienza di questi impianti, infatti, l’installazione di una caldaia a biomassa può fruire di detrazioni importanti:

  • Conto Termico 2.0: l’agevolazione copre fino al 65% delle spese sostenute per l’incremento dell’efficienza energetica attraverso fonti rinnovabili sostituendo caldaie obsolete a gas, gasolio o biomassa.
  • Detrazione fiscale 50% Ecobonus: destinato a interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici già esistenti, compreso l’acquisto e la posa in opera di impianti dotati di generatore di calore a biomassa;
  • Detrazione fiscale 50% Ristrutturazione edilizia: destinato a interventi di recupero del patrimonio edilizio e di manutenzione straordinaria, compresa l’installazione o la sostituzione di un generatore di calore a biomassa.
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