Negli impianti termici è presente un dispositivo di sicurezza, il vaso di espansione, disponibile in due tipologie: vaso aperto o vaso chiuso, ognuno con le proprie caratteristiche da approfondire per capire qual è il sistema più indicato per il proprio impianto di riscaldamento.
Nelle case italiane, tipicamente c’è un generatore termico (come la caldaia) e i terminali (come i termosifoni). Un fluido termovettore, quasi sempre l’acqua, porta l’energia termica dal generatore ai terminali, che la diffondono riscaldando gli ambienti. L’acqua può potenzialmente arrivare a elevati valori di pressione e, al variare della temperatura, cambiare le proprie dimensioni di volume.
A cosa serve il vaso di espansione?
Aperto o chiuso, il vaso di espansione serve sempre per arginare queste oscillazioni di pressione e volume, che potrebbero mettere a repentaglio la sicurezza e il corretto modo di funzionare degli impianti termici.
I vasi di espansione hanno anche la funzione di contenere l’energia dei flussi di acqua in movimento nelle tubazioni. Nei sistemi privi di vasi di espansione, la chiusura di un rubinetto sposta l’energia dall’acqua alle componenti dell’impianto. Questo trasferimento determina una insidiosa sollecitazione meccanica per le parti del sistema di riscaldamento.
Vaso di espansione aperto: caratteristiche
Nell’impianto termico a vaso aperto è presente una vaschetta, posta nel luogo più alto dell’impianto perché il fluido è a diretto contatto con l’atmosfera. Sulla vaschetta è presente un coperchio senza nessun tipo di ancoraggio, così può alzarsi e far uscire il vapore se si verifica l’ebollizione.
Quando scegliere un impianto termico a vaso aperto?
Questo sistema è perfettamente sicuro, non necessita di meccanismi particolari e non ha bisogno di una manutenzione straordinaria. I vasi di espansione aperti possono essere installati su qualsiasi impianto termico, tranne se la vaschetta non può essere posta all’altezza necessaria o se l’installazione della tubazione non consente il rispetto di tutte le caratteristiche utili ad un corretto funzionamento.
In caso di impianti a pavimento, infatti, considerato che l’acqua nel vaso aperto è a contatto con l’aria, si deve separare il circuito a vaso aperto dal resto dell’impianto se si sceglie questa tipologia.
Vaso di espansione chiuso: caratteristiche
Nell’impianto termico a vaso chiuso non c’è una vaschetta aperta, ma un contenitore rigido suddiviso da una membrana elastica in due camere dal volume variabile: una contiene il fluido del circuito, l’altra aria (o un altro gas).
La membrana elastica andrà a compensare eventuali aumenti di pressione e, di conseguenza, di volume nella camera con il fluido del circuito. Più è grande la membrana, maggiore sarà la sua capacità di bilanciare le variazioni di pressione.
Quando scegliere un impianto termico a vaso chiuso?
Questo sistema richiede una maggiore manutenzione e ha costi più elevati. Può essere posto in qualsiasi punto dell’impianto di riscaldamento, seguendo però precise avvertenze in fase di installazione. È consigliabile, quindi, installare un impianto a vaso chiuso solo quando non si ha la possibilità di utilizzarne uno a vaso aperto. Dopo aver approfondito le principali differenze tra i vasi di espansione, ti potrebbe interessare capire come mantenere sempre a pressione l’impianto: scopri di più sul gruppo di riempimento automatico.
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