Energia da biomasse: cos’è e come viene prodotta

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Le biomasse legnose sono parte essenziale del mix energetico pulito che ci consentirà di allontanarci dalla dipendenza dai combustibili fossili e di raggiungere gli obiettivi carbon neutral europei.

In questo articolo scopriremo cosa sono le biomasse, quali sono le biomasse legnose e in che modi e quantità viene prodotta energia da esse. Le caldaie a biomassa sono infatti delle soluzioni sicure e poco inquinanti per generare il calore necessario a usi domestici, industriali e persino comunitari.

Data pubblicazione: 24-11-2022
Autore: Riccardo Vinci
Energia da biomasse: cos’è e come viene prodotta

Che cosa sono le biomasse e quali sono le biomasse legnose

La definizione rigorosa di biomassa proviene dalla Direttiva Europea 2009/28/CE, a cui fanno riferimento tutte le regolamentazioni successive. Nella direttiva la biomassa viene definita come “la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l’acquacoltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani”.

Le biomasse sono quindi materiali organici di origine vegetale e animale. Per quel che riguarda le biomasse legnose, queste, sono ottimi combustibili, facili da reperire e poco costosi. Sono ottenuti anche dagli scarti di produzione agricola o di altri prodotti nell’industria  del legno, sono sostenibili a lungo termine e poco inquinanti. Non c’è quindi da stupirsi che siano entrati di diritto nei piani di sviluppo sostenibile, dato che rappresentano una fonte di energia vantaggiosa ed eco-consapevole.

Tra tutte le biomasse, un peso rilevante nel campo del riscaldamento è sostenuto dalle biomasse legnose, provenienti da lavorazioni agricole e dalle industrie del legno e della carta: pellet, cippato, gusci triti, segatura, trucioli e legna a pezzi sono soltanto alcune delle biomasse legnose attualmente presenti sul mercato.

Oltre alle biomasse legnose, però, le direttive europee considerano biomassa anche una grande varietà di prodotti, rifiuti e scarti differenti, come alghe marine, scarti di cereali, letame, paglia e così via. Il motivo per cui le biomasse legnose sono più utilizzate delle altre risiede nelle maggiori possibilità di stoccaggio, combustione e potere calorifico. In termini più semplici, producono più energia da destinare al riscaldamento a parità di combustibile e di condizioni.

Nonostante le biomasse portino con sé alcuni svantaggi (produrre combustibile in modo costante per tutto l’anno, difficoltà di trasporto e stoccaggio, forte dipendenza dalle condizioni energetiche e dal contesto territoriale) sono una fonte di energia biotica estremamente efficace e contribuiscono all’inquinamento soltanto in minima parte per via del rilascio repentino di anidride carbonica nell’atmosfera durante la combustione.

Per questo il loro utilizzo sta diventando sempre più esteso e consigliato, soprattutto per uso domestico e industriale o per alimentare le cosiddette comunità energetiche, al punto che oltre a essere un’alternativa ai combustibili fossili in determinate circostanze sono a tutti gli effetti la soluzione energetica più efficace e comoda tra tutte quelle disponibili.

L’utilizzo della biomassa legnosa come combustibile che segue dinamiche di filiera corta, garantisce l’offerta di combustibile a prezzi contenuti e innesca meccanismi di economia circolare

Energia da biomasse: come viene prodotta?

Centrali e caldaie a biomasse sfruttano i naturali processi di combustione per produrre calore e vapore a partire dall’energia interna che le biomasse legnose hanno immagazzinato. Calore e vapore prodotti possono fungere da fonti di riscaldamento oppure possono azionare turbine che trasformano ulteriormente l’energia da biomassa in energia elettrica.

Vengono utilizzati scarti delle lavorazioni del legno (trucioli, legna da ardere, segatura), chip di legno, pellet, scarti di potatura, scarti dalla molitura delle olive, bucce e gusci: una biomassa appena tagliata ha mediamente un potere calorifico pari a circa 8000 kJ/kg, che aumenta fino a oltre 16000 kJ/kg con la lavorazione e la riduzione del contenuto di umidità all’interno della componente legnosa. Il pellet, tra questi, è mediamente il combustibile con maggiore potere calorifico, mentre il cippato, a fronte di un costo nettamente più ridotto, ha un potere calorifico ridotto del 30% rispetto al pellet di classe più alta.

L’uso delle biomasse per scopi energetici è molto diffuso e in diversi stati è tra i primi tre posti tra le fonti pulite per quantità di energia annualmente prodotta, nonostante sia molto dipendente da condizioni climatiche e dalla stagionalità.

Basti pensare che ogni anno vengono ricavati più di 50 milioni di TJ dalle biomasse in tutto il mondo, servendo più del 10% di tutto il fabbisogno energetico mondiale.

I vantaggi dell’energia da biomasse

Il principale vantaggio dell’energia delle biomasse è che viene prodotta in larga parte attraverso l’uso di scarti, rifiuti e prodotti organici che altrimenti andrebbero a impattare nelle discariche: foglie, legna, gusci.

Oltre che come fonte di riscaldamento diretta, tra l’altro, le biomasse vengono utilizzate per produrre biometano e altri ecogas, che aiutano a ridurre sempre di più la dipendenza dai combustibili fossili.

Al contrario di questi, la biomassa è considerata una fonte rinnovabile, seppure ovviamente condizionata dall’effettiva quantità di rifiuti organici disponibili. Si tratta anche di una fonte di energia pulita, che impatta sul riscaldamento globale e sulle emissioni soltanto in minima parte: combustibili e caldaie sono soggetti a normative estremamente stringenti in merito alla quantità di polveri sottili, particolato primario, monossido di carbonio e altri composti nocivi, a fronte di elevati rendimenti delle caldaie e grande potere calorifico dei combustibili. Oggi sono presenti diverse caldaie a biomassa in classe 5 con 4 o 5 stelle ambientali.

Un altro vantaggio derivante dalla produzione di energie dalle biomasse è che questa soluzione è prettamente economica: nonostante il caro bollette stia toccando tutte le fonti energetiche, le biomasse continuano a essere mediamente molto più convenienti rispetto ai combustibili fossili, a parità di fabbisogno energetico. La convenienza effettiva è comunque dipendente da una serie di fattori ambientali e logistici, come posizione, facilità di reperimento della biomassa, normative e regolamenti regionali, spazi disponibili per lo stoccaggio e stagione, ma le biomasse stanno diventando centrali anche all’interno dello sviluppo delle cosiddette comunità energetiche, che possono sopperire alle difficoltà logistiche di stoccaggio e trasporto per bacini ampi di popolazione.Favorire le filiere corte significa anche utilizzare caldaie a biomassa policombustibili , in modo da utilizzare il combustibile locale certificato, che impatta meno a livello ambientale e che viene offerto ad un prezzo più basso.

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